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STUDIARE CINEMA OGGI

La tipica domanda che si fa ad uno studente universitario è : “Cosa studi?”.

Le risposte ovviamente sono diverse perché gli obiettivi di ognuno di noi lo sono. La mia risposta a quella domanda è: “Studio al DAMS, cinematografia!”. La reazione del mio interlocutore non si fa mai attendere: “Perché? Vuoi fare l’attrice?!”…

Ormai giunta quasi alla fine della triennale e avendo sentito questa affermazione mille volte, rispondo con tranquillità che studiare cinema non vuol dire voler fare l’attrice ma significa cercare di comprendere la magia dei film, il significato che ha una determinata inquadratura, l’importanza delle musiche di accompagnamento e tutti quei piccoli particolari che, se non si guarda il film con un occhio più esperto, non vengono colti.

Una volta spiegato cosa studio, la seconda affermazione è sempre la stessa: “Guarda che qua in regione non c’è lavoro nel cinema. Ti trasferisci a Roma?”. Quando si parla di cinema tutti pensano a Roma, come se oltre il confine di quella città non esistessero altre opportunità e non ci fosse nessun’altra realtà, poi se sapessero che le origini del cinema italiano bisogna ricercarle a Torino, piuttosto che a Roma, forse si ricrederebbero. Comunque non penso che qui non ci siano opportunità, bisogna solo avere le idee chiare anche se a vent’anni è difficile e bisogna impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi, d’altronde come qualsiasi lavoro. Io mi rendo conto che fare il tirocinio in una vera azienda e in un vero luogo di lavoro, come la Sine Sole Cinema, è qualcosa di fondamentale per capire come funziona una produzione cinematografica, cosa che i libri non ti insegnano… Arrivi il primo giorno di tirocinio spaventata e molto titubante perché la teoria è tanta ma la pratica sta a zero, non sai cosa aspettarti e non sai se sarai in grado di essere all’altezza di ciò che ti verrà chiesto, invece con molta tranquillità e con la gentilezza del team inizi a capire i primi meccanismi e come funziona l’impianto cinematografico. Il tirocinio è un arricchimento, una possibilità di mettersi in gioco e di capire se è davvero ciò che si vuole fare nella vita, una tappa decisiva per il proprio percorso formativo.

Il DAMS viene spesso visto come una facoltà di seconda scelta perché considerata facile e alla portata di tutti, ma non è così. Ci sono corsi più semplici e corsi più impegnativi, libri da studiare, esami da sostenere come tutte le altre facoltà e io non ho la supponenza di affermare che alcune siano più o meno utili di altre. Ogni corso, ogni studio e ogni facoltà arricchiscono il nostro bagaglio culturale e anche se un giorno non lavorerò nel cinema ma prenderò una decisione diversa gli anni passati a studiare non saranno mai stati buttati perché le conoscenze acquisite in ogni ambito si riveleranno utili nel corso della vita.

In fondo penso che l’unico obbligo che abbia un giovane sia fare e studiare ciò che ama e non adattarsi a determinati criteri, scegliendo magari una facoltà vista più di buon occhio solo per una questione di apparenza perché non dà le stesse soddisfazioni di una scelta fatta con il cuore.

Giada Antonelli

Studentessa DAMS Cinema

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